In San Benedetto, la qualità non è soltanto un obiettivo: è una responsabilità diffusa, un valore che permea ogni livello dell’organizzazione.
In San Benedetto, la qualità non è soltanto un obiettivo: è una responsabilità diffusa, un valore che permea ogni livello dell’organizzazione.
Ogni giorno il mio compito è garantire che ogni singolo prodotto rispetti gli standard più elevati di qualità e sicurezza alimentare.
Promuovere una cultura della qualità significa costruire un approccio proattivo verso l’eccellenza.
Non si tratta solo di evitare gli errori, ma di prevenire, migliorare e responsabilizzare ogni persona coinvolta nel processo produttivo.
La qualità appartiene a tutti: dal top management ai colleghi in prima linea nello stabilimento.
Per me, la cultura della qualità è prima di tutto una questione di mentalità. In San Benedetto adottiamo strategie ben precise, a partire dalla formazione continua. Ogni dipendente è invitato a comprendere il proprio ruolo nella garanzia del prodotto finale ed è incoraggiato a partecipare attivamente attraverso feedback e dialogo aperto.
Anche la gestione delle non conformità è un punto chiave: quando si presenta un problema, non ci limitiamo a risolverlo sul momento. Utilizziamo strumenti come il diagramma a lisca di pesce o la tecnica dei 5 perchè per arrivare alla radice del problema e attivare soluzioni preventive. Prevenire è sempre meglio che curare, ed è proprio questa logica che guida ogni nostra azione.
Questa visione ha un impatto diretto sulla soddisfazione del cliente. Un prodotto di qualità costante genera fiducia, e la fiducia è il fondamento della fidelizzazione. Ascoltiamo con attenzione ogni segnalazione dei consumatori, perché ogni feedback è una risorsa preziosa per affinare i nostri processi e migliorare i nostri prodotti.
Come ricorda spesso il Presidente Enrico Zoppas, il marchio San Benedetto deve essere sempre sinonimo di eccellenza.
Per noi di San Benedetto, una cultura della qualità solida significa prevenzione, attenzione costante al consumatore e tutela del valore del brand. Non è una scelta, è un impegno. E soprattutto, è una responsabilità condivisa.
Naturalmente, non mancano le sfide. La resistenza al cambiamento, ad esempio, è una delle barriere più frequenti. Alcuni processi radicati nel tempo possono rendere difficile l’adozione di nuove pratiche, ma attraverso il lavoro di squadra, la comunicazione e il coinvolgimento attivo, riusciamo a superare anche questi ostacoli.
Guardando al futuro, ho già le idee chiare su dove vogliamo andare: stiamo lavorando all’implementazione di un sistema di gestione qualità digitale, per monitorare in tempo reale i nostri processi. Inoltre, continueremo a puntare sulla formazione e sul coinvolgimento, attraverso workshop dedicati e gruppi di miglioramento come i Team Kaizen.