La mia prima attività consiste nell’analisi dei mezzi di trasporto pubblici confacenti all’attività lavorativa e dei luoghi di provenienza dei dipendenti. In base all’analisi effettuata, mi occupo di incentivare, se possibile, l’utilizzo dei mezzi pubblici oppure della bicicletta – che permette anche di mantenersi in salute. Come è ovvio, tengo in considerazione anche l’aspetto della sicurezza, poiché il tragitto è tutelato dall’INAIL.Promuoviamo inoltre la scelta, da parte dei dipendenti, di auto ibride o elettriche, attraverso la stipula di convenzioni con alcune concessionarie della zona – le informazioni vengono veicolate anche dal CRAL aziendale.
Un altro progetto in cantiere è favorire il car pooling, ovvero la condivisione del viaggio in auto, compatibilmente con gli orari di lavoro – non è stato possibile implementarlo a causa dell’emergenza Covid-19. Per il mio ruolo, la conoscenza del territorio e della viabilità è essenziale quanto la relazione con le persone e l’attitudine ad ascoltare le loro esigenze.
Fa parte del mio lavoro anche mantenere i rapporti con gli stakeholder, come il Comune e le aziende dei trasporti – con cui abbiamo già collaborato, ottenendo un aumento della frequenza delle corse in alcune fasce orarie. Nel nostro territorio ci sono poi alcune aziende di rilievo, con le quali possiamo condividere le necessità e gli obiettivi a medio e lungo termine, al fine di trovare soluzioni comuni.
La sfida per me è poter favorire modalità di spostamento in ottica sostenibile per perseguire risultati tangibili nella riduzione dell’inquinamento e nella decongestione del traffico. Naturalmente si tratta di azioni e suggerimenti che devono sempre poter garantire la soddisfazione e tranquillità di lavoratrici e lavoratori.
Anche questo è un tassello del percorso sostenibile di San Benedetto: sono orgoglioso di farne parte, lavorando in azienda da quasi quarant’anni.